venerdì 31 dicembre 2010

Auguri! per un magnifico Nuovo Anno

Percorsi emotivi a Bologna

Segnalo questa sorta di sito ibridato con un blog ed interattivo,  davvero una proposta interessante:

 http://percorsi-emotivi.com/

Come spiegano si tratta di un " un geoblog multiutente aperto. Sei invitato a partecipare. E' un invito al gioco, estetico ed emotivo. Un invito al racconto. A condividere parole, immagini e suoni, legati a un luogo di Bologna, un vicolo, un ponte, una piazza, un canale, un edificio...Qualunque luogo susciti una tua emozione. Dai nostri racconti, pensieri, proposte, ricordi, vedremo svilupparsi altre mappe, altre città. Accanto alla Bologna reale, crescerà una Bologna vissuta e raccontata, ricordata e sognata."
Si possono cercare emozioni ed insierire emozioni, è possibile condividere, scoprire e creare una città nuova. 

Il sito web Percorsi-emotivi, nasce a partire dalle riflessioni e dalle proposte elaborate dal Laboratorio Mappe Urbane, uno dei gruppi di ricerca attivi all’interno della Fondazione Istituto Gramsci Emila-Romagna. La proposta è di far dialogare i cittadini di Bologna con la mappa elettronica della loro città, dando modo a quanti la consultino di inserire, su un punto specifico della mappa, un loro pensiero, una loro proposta, un loro ricordo suscitati da quel luogo.
Si costruirà così anche una fonte di informazioni preziose per aumentare la conoscenza della percezione dei luoghi e di come essi sono vissuti dai loro abitanti. Un indicatore delle molte identità che abitano le nostre strade, delle loro diverse aspirazioni, bisogni, ma anche di ciò che esse hanno in comune.
L’obiettivo è poter disegnare con gli utenti del sito un’organizzazione spaziale ed estetica più rispondenti ai loro bisogni e ai loro desideri e che possa essere offerta come stimolo delle politiche urbanistiche della città e dei quartieri.

mercoledì 29 dicembre 2010

Thom Pain con Elio Germano in arrivo a Correggio

In arrivo a Gennaio al Teatro Asioli a Correggio uno spettacolo nuovo e che crea grande curiosità: "Thom Pain", monologo che vede il ritorno al teatro di Elio Germano nel doppio ruolo di interprete e regista, ma anche e soprattutto per la prima volta in Italia il testo di Will Eno, drammaturgo americano anno 1965 arrivato al successo in Inghilterra, in lizza al Premio Pulizer per il teatro nel 2005 proprio con il monologo "Thom Pain". Un testo già tradotto e rappresentato in tutto il mondo, ma spesso in Italia le drammaturgie contemporanee arrivano molto tempo dopo. Grande la curiosità di vedere come reagirà il pubblico locale. Va in scena 11 Geannaio ore 21.

E' bello e strano al tempo stesso con un clicvedere la clip dello spettacolo a Città del Messico:
http://www.youtube.com/watch?v=Uf5iCSWIw4k&feature=related
ma perfino a Sideny
http://www.youtube.com/watch?v=l436LcnXnpU&NR=1


libri 3

Sto iniziando a leggere ora e lo trovo bellissimo: sembra, leggendo, di sentir raccontare Ascanio Celestini.

Patrizia Bologna
TuttestorieRadici, pensieri e opere di Ascanio Celestini
Introduzione di Edoardo Sanguineti




In Tuttestorie Patrizia Bologna cerca di fissare in una serie articolata di contributi l'arte di autore e attore di Ascanio Celestini, protagonista indiscusso della scena contemporanea, giovane talento del teatro di narrazione, attore che ha rivoluzionato il linguaggio della scena della memoria. Ascanio Celestini è esso stesso testo del proprio teatro, è corpo che incarna la parola, è racconto vivente che dà vita alla memoria fantastica dei mondi a margine dell'ufficialità della storia, è segno attorico che trascende la cronaca e il dato storico per trasformarlo in favola. Così lo stesso autore presenta e definisce il suo lavoro: "Non credo che il mio lavoro assomigli a una testimonianza. Non mi interessa la cronaca che considero un modo disonesto per far credere alle persone di avere sotto controllo il proprio destino" dichiara Ascanio Celestini a Patrizia Bologna. "Mi interessa la realtà che mi si presenta davanti agli occhi, e la realtà è sempre al presente. Così come il passato è presente in quanto 'memoria presente del passato'. Non fotografo l'avvenimento, ma cerco di attraversarlo per cercare quello che gli strumenti che posseggo mi permettono di trovare". Detto questo Tuttestorie di Patrizia Bologna offre al lettore un excursus esauriente sul lavoro di ricerca sul campo e di elaborazione teatrale messa in atto da Ascanio Celestini. Il volume si apre con una lunga intervita a Celestini in cui l'attore in prima persona spiega il suo metodo e racconta il suo modo di intendere la forza narrante del teatro. All'intervista fanno seguito tre densi capitoli che analizzano il metodo di Ascanio Celestini, propongono una disamina critica degli spettacoli dell'attore e affrontano la metodologia dei laboratori che sono spesso e volentieri il viatico necessario alla composizione delle messinscene. Tuttestorie assolve con serietà e precisione il delicato compito di documentare il lavoro di uno degli artisti più interessanti e coerenti del panorama scenico contemporaneo.
(di Nicola Arrigoni tratto da "Il Grande Fiume", Estate 2007)

martedì 28 dicembre 2010

Libri 2

Altro libro appassionante sul teatro di narrazione è La bottega dei narratori a cura di Gerardo Guccini. Il libro riunisce testi narrativi e l'analisi delle modalità creative e operative dei cinque maggiori autori/attori del "teatro narrazione": Marco Baliani, Laura Curino, Gabriele Vacis, Marco Paolini e Ascanio Celestini. Le narrazioni sono integrate da documenti sui laboratori di narrazione condotti da questi stessi artisti teatrali.
La bottega dei narratori può venire letto come una raccolta di storie, uno spaccato di vita teatrale, un manuale di narrazione. Messe a strati, l'una sopra all'altra, illustrano invece due diversi livelli delle stesse pratiche narrative: il livello artigianale e problematico, dove i principi emergono e si rinnovano all'interno d'una estesissima rete di relazioni interpersonali, e quello attuativo, in cui le parole stringono i nessi fra il vissuto e i sensi del narratore, la realtà oltre il teatro e l'atto della narrazione.

Gerardo Guccini è docente di Storia del teatro e dello spettacolo al D.A.M.S. di Bologna. Ha fondato con Claudio Meldolesi il semestrale Prove di drammaturgia. Rivista di inchieste teatrali, e collaborato alla drammaturgia di diversi spettacoli fra cui Vajont di Marco Paolini.




lunedì 27 dicembre 2010

Libri 1

Con le vacanze ed il freddo aumenta il tempo da passare in casa, magari con un buon libro. Io ho appena finito "L'artificio e l'emozione - l'attore nel teatro del '900" scritto con grande chiarezza e passione da Luigi Allegri, professore ordinario di storia del teatro e dello spettacolo presso l'Università di Parma.
Allegri che ripercorrendo le teorie novecentesche sull’attore, da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Brecht a Grotowski, le scopre attraversate da due grandi correnti: chi chiede all’attore una partecipazione esistenziale prima ancora che professionale  e chi lo considera soprattutto un consapevole utilizzatore di tecniche. Polarizzazioni, entrambe, che recuperano all’attore del Novecento centralità creativa e uno statuto originario di corporeità, grande rimosso del teatro ottocentesco.

domenica 26 dicembre 2010

Arti vive 2 appuntamenti nel nuovo anno


Segnalo alcune proposte davvero interessanti di Arti Vive al teatro di Soliera:
Davide Enia ed Ascanio Celestini sono considerati la seconda generazione del teatro di narrazione.

Giovedì 27 Gennaio 2011 ore 21e15
DAVIDE ENIA in “MAGGIO ’43”
in occasione della Giornata della Memoria - INGRESSO GRATUITO




Giovedì 7 Aprile 2011 ore 21e15
ABBIATI/CAPUANO in “PASTICCERI”
spettacolo in abbonamento - 12 euro intero e 10 euro ridotto

Giovedì 20 Aprile 2011 ore 21e15
ASCANIO CELESTINI in “SCEMO DI GUERRA”
spettacolo in abbonamento - 12 euro intero e 10 euro ridotto

venerdì 24 dicembre 2010

T4 vite indegne di essere vissute: il nuovo spettacolo di Marco Paolini

Martedì 20 Dicembre un regalo di Natale anticipato per Suzzara, lo spettacolo “T4 vite indegne di essere vissute” di Marco Paolini. Uno spettacolo nuovo, uno “studio per un racconto”, come lui lo definisce, in cui si parla della nascita e del boom dell’eugenetica, scienza che si propone di migliorare la razza umana, fra la Belle Epoque e la Germania del Terzo Reich. E’ la storia di idee che velocemente si rafforzano, perché la Germania non solo aveva perso la guerra, ma erano morti gli eroi, lasciando in vita i deboli che, senza più selezione naturale, rischiavano di segnare irrimediabilmente il futuro e le sorti della razza tedesca: da qui l’ossessione di “pulire il sangue”. La Germania non fu però l’unica, la sterilizzazione forzata dei portatori di caratteri indesiderati si diffuse un po’ ovunque, primi fra tutti gli Stati Uniti. Idee che acquistarono forza quando, con la crisi del ’29, i costi della sanità diventarono una zavorra pesante per il Paese. Parve lecito, razionale, a volte addirittura umano liberarsi di storpi, malformati, scemi, matti, insomma tutti i “diversi “ e gli “inutili” per la società. La Germania creò una struttura perfetta per gestire la questione, che di fatto coinvolse medici di famiglia, ostetriche, medici di manicomi civili e religiosi. Si carpì la fiducia dei familiari, legati ad un’idea di medicina che cura, per liberarsi dei diversi silenziosamente e lontano dagli occhi. Qui un altro orrore: su questo “materiale” si fecero esperimenti  che  da un lato portarono ad approfondire le tecniche per lo sterminio di massa che furono poi allargate ad altre categorie, dall’altro alla sperimentazione di tecniche e vaccini che portarono la medicina tedesca a livelli di eccellenza nel mondo. Il progetto venne ufficialmente chiuso nel ’41, quando diventò impossibile continuare a nascondere quello che accadeva all’opinione pubblica contraria, ma di fatto rimase operante con morti documentate anche dopo la fine della guerra. Oltre 300.000 persone furono uccise in questo modo. Medici, infermieri, autisti, fuochisti tutti furono processati. Le condanne furono lievi, come se si trattasse di vite di minor valore, ma anche a  testimoniare quanto l’eugenetica fosse largamente condivisa.
E’ una storia spesso considerata “minore” e gestita con imbarazzo, poco conosciuta. Ne è stata tratta una drammaturgia che scuote e solleva interrogativi civili, etici e morali. Centrale è la riflessione sull’importanza  dello spirito critico, tema su cui Paolini torna spesso. Non è più possibile distinguere fra buoni e cattivi, anche la migliore medicina ha creato mostri: tanta scienza e troppo poca coscienza. Occorre ogni volta mettere tutto in discussione e vedere di cosa fidarsi. Soprattutto quando le idee hanno le gambe lunghe e la maggioranza le condivide, diventano giuste con grande facilità, per cui occorre interrogarsi. Marco Paolini fa da traghettatore fra le pieghe della storia, raccoglie documenti e riflessioni, racconta per due ore senza fermarsi, porta il peso delle cose e delle parole.
Un’ottima partenza per il micro programma teatrale “Tre storie” promosso dal sindaco Weiner Melli in controtendenza ai tagli alla cultura e con la collaborazione di Arci. L’”Auditorium Parco delle Querce” era pienissimo per il ritorno del teatro a Suzzara. Presente anche  LA7, che sta già pensando di proporre il nuovo spettacolo in televisione.

foto Tommaso Savoia


giovedì 23 dicembre 2010

Bologna : fra cucina e teatro


Dove se  non a Bogna un corso di cucina teatralizzatao?
E cosa si può insegnare se non a fare i tradizionali tortellini?
Ecco tutte le informazioni.
Un laboratorio-spettacolo per svelare i segreti della cucina bolognese; atttraverso il gioco teatrale e con la complicità degli attori, il pubblico viene reso protagonista, insieme a uova e farina. Non ci sono spettatori, ma allievi in gara per il titolo di “Eletto”, cioè discepolo degno di partecipare al laboratorio da sfoglina ideale. Ogni squadra è guidata da un personaggio teatrale che, da inflessibile istruttore, svela i segreti delle sfogline in un corso accelerato di cucina. La sfida si svolge “all'ultimo mattarello”, in un intreccio straordinario tra finzione scenica e storia bolognese. Il pubblico, dotato di grembiule, non può che mettere le mani in pasta e creare. Si tira la sfoglia, si confezionano i tortellini e alla fine è possibile portare a casa la propria creazione culinaria. Dopo lo stage, inoltre, il pubblico avrà un assaggio di tortellini in brodo.

prenotazione obbligatoria spettacolo a pagamento
Info: Associazione Vitruvio tel. 051 0547833

Arti Vive 1

C'è a Soliera di Carpi una giovane associazione "Arti Vive" che fa e si occupa di teatro, con proposte coraggiose e creative. Mi è piaciuta l'idea che fanno e propongono il loro teatro, ma all'interno di una stagione che vede un dialogo aperto e creativo con altre compagnie e altre proposte, con stage e corsi di approfondimento sul teatro in un clima molto giovane ed informale. Devo dire che in qualche modo era "necessario" che una stagione centrata ed ingessata su proposte sicure e tradizionali come quella di Carpi, avesse un luogo altro che occuppasse di fare proposte sul teatro contemporaneo, di crere un pubblico giovane. Mi piace anche il nome, "Arti Vive", per un teatro che deve essere cosa viva e attuale.
Il gruppo gestisce il cinema teatro di Soliera, propone anche una ricca rassegna cinematografica ed il tutto ad un prezzo molto ragionevole. Stranamente in questo momento di tagli alla cultura e al teatro, il calendario è ricco di proposte interessanti e di qualità. La direzione artistica è di Stefano Cenci.

Info : http://www.artivivehabitat.it/


martedì 21 dicembre 2010

"Personaggi" con Antonio Albanese

Tutto esaurito e coda al botteghino al Teatro Asioli di Correggio Sabato scorso per lo spettacolo “Personaggi” con Antonio Albanese. Un pubblico trasversale, di tutte le età, informale e allegro ha preso possesso del teatro. Sul palco i personaggi che tutti conosciamo e amiamo, una sorta di spaccato della società italiana, concentrato e portato all’estremo. Si ride ed in parte ci si riconosce. I testi sono scritti in collaborazione con Michele Serra ed un team che da 20 anni lavora insieme a costruire personaggi, battute, ad osservare la realtà, nei suoi dettagli ironici e surreali. Si parte con l’Ottimista, professionista moderno, sereno e contemporaneo, a cui basta una valigia sospetta per andare in crisi. Segue il Ministro della Paura, perché senza paura non si vive, la paura è ordine, cardine di ogni società. Alex Drastico, immigrato al Nord, lungo braccio del malavitoso Don Antonio. E’ poi il turno di Perego, prototipo dell’imprenditore lombardo che nella vita ha sempre solo lavorato, che vede la fine dell’epopea del lavoro ed è pronto a vendere tutto ai cinesi per poi rimanere con il grande dolore della noia. Il clou è il comizio di Cetto La Qualunque con il suo slogan “I have no dreams but I like pilu”. Si interrompe Albanese e spiega che si vergogna di questo personaggio. Racconta al pubblico come è nato 6 anni fa, seguendo oltre trenta comizi in piccoli paesi, dove la politica dà il suo peggio, raccogliendo strafalcioni, offese contro gli avversari e contro la morale comune. All’inizio pensava che il personaggio fosse troppo forte ma, rispetto alla  politica attuale, è diventato quasi un moderato, un ciellino. Al puro Epifanio il compito di portare in scena la critica più diretta al sistema, il bisogno di grandi sogni. Albanese regala nel finale l’unico dei suoi personaggi nato fra Bologna e il Vinitaly, e non a Milano, il Sommelier: che ha fatto della degustazione una sorta di rito-danza. I ritmi comici sono serrati, sul palco attore e luci; pochi elementi servono a caratterizzare il personaggio che il pubblico riconosce immediatamente fra risate e applausi. Come spesso accade la satira è quella che meglio fotografa i mali e vizi del paese.

(spettacolo visto il 18/12)

lunedì 20 dicembre 2010

Danio Manfredini: laboratorio a La Corte Ospitale

Segnalo presso la Corte Ospitale di Rubiera il laboratorio di teatro di Danio Manfredini  " si basa sulla ricerca delle possibilità espressive dell'attore, figura che egli concepisce come creatore, come materia viva il cui estro nasce da un profondo lavoro su di sé, dalla sua intimità e consapevolezza.
Il corpo come luogo fondamentale di ascolto ed espressione, esplorazione della vocalità, esplorazione della memoria emotiva come aspetti del training preparatorio dell'attore."
 
Durata: Da mercoledì 26 gennaio 2011 a domenica 30 gennaio 2011, per un numero complessivo di 40 ore (8 ore giornaliere). L'orario di lavoro è indicativamente dalle 11 alle 19 di ogni giornata di laboratorio

Destinatari: laboratorio per attori, rivolto ad un numero massimo di 20 partecipanti.

Costo: il costo del laboratorio è di € 250,00 + iva 20%. Il costo di vitto e alloggio presso la foresteria della Corte Ospitale è in corso di definizione, per informazioni contattare direttamente l'organizzazione.


Per partecipare occorre inviare il proprio curriculum a segreteria@corteospitale.org entro lunedì 24 gennaio 2011.

domenica 19 dicembre 2010

Bologna la dotta 4: Santo Stefano

Santo Stefano,  sette chiese una dentro l'altra, una meraviglia imperdibile anche in una breve visita a Bologna. E' Bello sbucare all'improvviso da Corte Isolani su Piazza Santo Stefano con la sua pavimentazione a ciottoli circondata da palazzi costruiti dal medioevo al barocco.
Le sette chiese sembrano fare a gara per stupire, mma non con effetti speciali, ma con una solida concretezza. La mia preferita è la semplicità spirituale della Chiesa dei protomartiri San Vitale e Santa Agricola. Notevole la Basilica del Santo Sepolcro a perfetta imitazione del S. Sepolcro di Gerusalemme  (secondo la tradizione il progetto risale allo stesso San Petronio). Qui erano conservati fino al 2000 i resti del santo patrono, poi traslati in San Petronio, con un complesso rituale di preghiera-pellegrinaggio di 33 giri (come gli anni di Cristo) intorno al monumento


Una curiosità natalizia: all'interno è conservato uno dei presepi lignei più antichi della città (1370).

foto Giovanni Dell'Orto
Segnalo un sito che permette una visita virtuale alla piazza:
http://www.italyguides.it/it/italia/emilia-romagna/bologna/piazza-santo-stefano/piazza-s-stefano.htm

sabato 18 dicembre 2010

Bologna la grassa 4: la gola



Ebbene sì una delle tappe "mai mancanti" dei miei tour bolognesi è la cioccolateria Roccati, in Via Clavature 17/a, artigiani cioccolatieri dal 1909. Un'esperienza indimenticabile, che parte dall'olfatto: il profumo speziato ed intenso di ciocccolato nell'aria, passa poi per la vista: si può vedere dal negozio la lavorazione del cioccolato a vista in laboratorio e poi, finalmente, la gola, prima però bisogna saper scegliere fra le golose specialità esposte. I miei preferiti: fondente con mandorle - croccante da sciogliere lentamente sul palato -gianduia fondente - di consistenza pastosa, una sorta di abbraccio al cioccolato- e i cioccolatini diversi, ma rigorosamente fondenti,  che fanno bella mostra di se. A ciascuno la sfida di scoprire il proprio.

venerdì 17 dicembre 2010

Teatro civile in rassegna

Rassegna di Teatro Civile

13 - 19 Dicembre 2010

Dal 13 al 19 dicembre 2010 al Teatro India di Roma si svolgerà la seconda edizione della rassegna di teatro civile Storie necessarie con la direzione artistica di Mascia Musy.
"Nel 2010 la seconda edizione di Storie necessarie si amplia, e propone al Teatro India sette appuntamenti per sette storie necessarie che raccontano i nostri giorni.
Questa rassegna di teatro civile nasce dalla convinzione che il teatro, oltre ad offrire i grandi classici, possa e debba raccontare in tempo reale il nostro tempo, un tempo di crisi economica mondiale specchio di una crisi interiore profonda, un tempo in cui la coscienza, il senso del valore umano, dell'etica e della responsabilità, sono sempre più lontani dai nostri pensieri.
Storie necessarie non può certo cambiare la realtà, ma almeno posare uno sguardo sul nostro vivere. Accadrà a teatro, in quel luogo magico in cui da sempre il pensiero e il cuore di una persona, attraverso la rappresentazione di una storia, possono comunicare col pensiero e col cuore di tante altre persone. "
Mascia Musy


Info e programma http://www.storienecessarie.it/

giovedì 16 dicembre 2010

I Premi Ubu finalmente

Lunedì sera sono stati conferiti i Premi Ubu, uno dei massimi riconoscimenti italiani per il teatro, ideati dal critico Franco Quadri alla fine degli anni ‘70. La serata, presentata da Gioele Dix, si è svolta al Piccolo Teatro di Milano, sede storica in cui è nato il teatro di strehler e Grassi. Fra i premiati diverse produzioni che sono passate o che sono in arrivo nelle programmazioni teatrali della nostra città e provincia. Una serata per un teatro italiano che nonostante i tagli, lotta e non accetta il silenzio.
Il premio per lo spettacolo dell’anno è stato consegnato in ex aequo a tre titoli - scelta discutibile -: “Finale di partita”, con la regia di Massimo Castri, una co-produzione Ert-Emilia Romagna Teatro, Teatro di Roma, Teatro Metastasio (che sarà in scena a Correggio la prossima stagione); “L’ingegner Gadda va alla guerra”, per la regia di  Giuseppe Bertolucci e Fabrizio Gifuni in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares  di Parma (spettacolo che sarà in cartellone a Reggio il 25, 26 e 27 Febbraio); “Roman e il suo cucciolo” per la regia di Alessandro Gassman, (che la scorsa stagione ha ottenuto un grande successo a Correggio e che sarà possibile vedere a Maggio al Teatro Storchi di Modena). 

Grande successo per Gassman che vince in ex  equo con “Bizzarra” di Rafael Spregelburd, anche il premio come nuovo testo straniero per “Immanuel Kant” di Thomas Bernhard, appena passato al Teatro Asioli di Correggio. Il premio per la miglior regia va ad  Armando Punzo  per “Alice nel Paese delle Meraviglie - Saggio sulla fine di una civiltà da Lewis Carroll”.

Fabrizio Gifuni vince il premio come miglior attore per ”L’ingegner Gadda va alla guerra”. Migliore attrice invece Francesca Mazza per lo spettacolo “West” del ciclo O/Z di Fanny ed Alexander.“La borto” di Saverio La Ruina, dopo aver vinto il premio Hystrio per la drammaturgia, vince anche l’Ubu come nuovo testo italiano: da non perdere quindi l’appuntamento a Rubiera.

Segnaliamo anche il premio speciale a  Roberto Saviano, per il monologo “La bellezza e l’inferno”, un atto d’accusa contro le mafie, in cui si mette in gioco da narratore. Per lui un ennesimo importante riconoscimento in quest’anno ricco di progetti e di successi.
A questo punto ancora c’è la possibilità di vedere ciò che di meglio il teatro ha prodotto quest’anno in Italia e che magari ci era sfuggito. Ma iniziano anche polemiche e discussione, come per ogni premio che si rispetti. Il direttore del teatro Asioli di Correggio, Alessandro Pelli, commenta “ Il mio parere personale è che sia Roman che Finale di partita sono ottimi spettacoli (non ho visto Gadda di Bertolucci-Gifuni, ma certamente non deluderà), così come ritengo che il pluripremiato Gassman sia veramente un regista-operatore culturale molto interessante che può aprire le platee dei teatri a nuovi pubblici grazie ad una sapiente ed energica miscela di tradizione e innovazione. C'è ovviamente la soddisfazione di aver ospitato all'Asioli buona parte degli spettacoli premiati”.

Bologna la dotta 3: Teatro Duse

Bologna è una antica città universitaria, ricca di cultura, librerie e tanti teatri. Qui gli studenti protestano contro la riforma dell'Università e i tagli alla cultura iniziano, purtroppo, a farsi sentire.

Con il Decreto Legge n.78 del 31 maggio 2010, l’Ente Teatrale Italiano viene soppresso.
Cosa vuol dire?
I suoi compiti  sono trasferiti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Già,  ma erano di competenza ETI tre grandi teatri italiani: Teatro Duse a Bologna, Teatro Valle di Roma e del Teatro della Pergola di Firenze, con lo scopo di promuovere l’incremento delle attività teatrali e di pubblico spettacolo nel quadro delle direttive fissate dal Ministero della Cultura Popolare“ con  “ il preciso compito di agganciare ogni fascia di pubblico e di programmare una sequenza di spettacoli che alternano, o cercano di alternare, i generi, l’impegno e la qualità delle compagnie”.

Ma mentre il Ministero si ri-organizza e la  Direzione Generale dello spettacolo dal Vivo riprende alcune delle attività finora esercitate dall’ETI: si apre la stagione 2010/2011 del Teatro Valle di Roma e del Teatro della Pergola di Firenze.

E a Bologna? Questa la situazione del Teatro Duse (dal sito del teatro)
Per quel che riguarda il Teatro Duse, il processo di dismissione del teatro, che era già stato avviato negli anni scorsi, ha subìto una drastica accelerazione che ha determinato l’impossibilità di presentare una stagione teatrale nei tempi e nelle modalità consuete.
In questo momento il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è impegnato ad individuare il nuovo gestore del Teatro che avrà il compito di programmare una nuova stagione teatrale.(Si era parlato di una collaborazione fra ERT e Nuova Scena, ma la gestione risulta troppo problematica ed onerosa).
Consapevoli del disagio che tutto ciò sta comportando e grati dell’affetto e del sostegno che in questi ultimi mesi la cittadinanza di Bologna e non solo ha dimostrato al Duse, stiamo oggi lavorando per creare un calendario di eventi e spettacoli che in questo momento di transizione ci permetta comunque di tenere aperto il teatro e garantire così al nostro pubblico e alla città un’offerta culturale di qualità.

mercoledì 15 dicembre 2010

Bologna la grassa 3: le osterie


Sarà per il via vai di gente e studenti, per il sapore e l'inventiva della tradizione locale, la ricchezza e la qualità di produzioni enogastronomiche del territorio, l'amore per la buona cucina, ma uno dei tratti distintivi di Bologna erano e sono le osterie. Cibo e ricette tradizionali, gestione famigliare e materie prime delle campagne del territorio circostante. Una scusa per bere vino, tirar tardi a chiacchierare in locali piccoli, dallo stile semplice, cantine con tavolacci in legno, piatti di casa e gli immancabili salumi. Sede delle osterie oggi è Via del Pratello, dove questi locali storici si sono mantenuti più simili ad un tempo come : la Trattoria Fantoni, il Cantinone e il Montesino. In altre è possibile ascoltare musica dal vivo, come alla Cantina Bentivoglio.

"Lavinia fuggita" con Laura Curino


Nella Sala degli Specchi del Teatro Valli a Reggio Emilia, domenica scorsa, un incontro al femminile di grande intensità: Laura Curino, attrice e autrice fra le più note del teatro di narrazione, che spesso nei suoi lavori porta in scena il punto di vista femminile (Telai, Santa Barbera, Una stanza tutta per sé, solo per fare qualche esempio), ha interpretato “Lavinia Fuggita”, racconto di Anna Banti. La scrittrice, nata nel 1895 e scomparsa nel 1985,  è autrice del romanzo storico “Noi credevamo” da cui Martone ha tratto il film omonimo presentato a Venezia e ora nelle sale. Ma il grosso della sua produzione letteraria ha come tema all’analisi della situazione femminile: racconta spesso di donne con talenti notevoli ma contrari alle regole sociali: così è Lavinia, trovatella del ‘700 veneziano che segue la scuola di musica di Vivaldi; è un’abile compositrice, ma ad una donna non era concesso comporre. A Lavinia rimane solo la fuga per avere la libertà di essere se stesa. Intensa e coinvolgente la lettura di Laura Curino, che con la voce e qualche gesto sembra creare il racconto davanti agli occhi del pubblico. A rendere più forte l’emozione l’accompagnamento musicale delle atmosfere dense create da Maurizio Camardi. Un vero e proprio creatore di colonne sonore da lettura, come già avevo sperimentato leggendo "Cristiani di Allah" noir di Massimo Carlotto uscito con un CD, il primo romanzo con colonna sonora inclusa! 
Dopo lo spettacolo passo a salutare Laura Curino, mi esce sempre un buffo "Lei" con la maiuscola, di stima, una cosa da altri tempi.

(spettacolo visto 12/12)

martedì 14 dicembre 2010

Appuntamenti 5: Antonio Albanese a Correggio

Si intitola “Personaggi” lo spettacolo  di e con  Antonio Albanese, in programma al Teatro Asioli di Correggio il 18 Dicembre. Lo spettacolo riunisce alcuni tra i personaggi più noti creati dalla fantasia di Antonio Albanese per raccontare il presente attraverso un filo conduttore comune: l’ Umanità. La realtà del nostro presente diventa quindi teatro in cui i personaggi di Epifanio, L’ Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego diventano i prototipi della nostra società.
Lo spettacolo “Personaggi” di Antonio Albanese riunisce l’ immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, l’imprenditore che lavora 16 ore al giorno, il sommelier serafico nel decantare il vino, il candidato politico poco onesto, il visionario Ottimista, i sogni di Epifanio.
I “Personaggi” di Antonio Albanese sono caricature dove la nevrosi, l’alienazione, l'ottimismo insensato e il vuoto ideologico si intrecciano. La trama del nuovo spettacolo di Antonio Albanese è stata scritta da Michele Serra insieme ad Antonio Albanese.

Spettacolo Antonio Albanese Personaggi spettacoli Antonio Albanese Gennaio-Febbraio 2010

Bologna la grassa 2: la sete, all'Osteria del Sole

Altro indirizzo fuori dal tempo, nella zona del Mercato di Mezzo, nel reticolo di viuzze e negozi, in vicolo Ranocchi,  c'è "L'osteria del Sole" una delle più antiche d'Europa (dal 1465), dove ci si può fermare a bere un buon bicchiere di vino, avendo l'accortezza di portarsi il cibo dal vicino mercato o dai negozi invitanti tutt'intorno. Sui tavolacci di legno iniziano così scambi di cibi e di parole fra gli avventori, a continuare un'antica tradizione ormai scomaparsa. L'atmosfera è retrò, con immagini e arredi spartani e popolari dei primi del '900.



 

Bologna la dotta 2: il Compianto


Altra tappa mai mancante nelle mie visite bolognesi, è al Santuario di Santa Maria della Vita, in via Clavature, quasi incastrato fra vicoli e botteghe, per vedere e rivedere il bellissimo compianto di Nicolò dell'Arca. Uno studio tutto umano sul dolore e le sue manifestazioni. Se pensiamo all'espressione composta del dolore che deriva dall'iconologia Medioevale, è immediatamente chiaro che è cambiato il mondo: qui  il fulcro della ricerca è l'uomo e il suo modo di esprimere il dolore, da quello composto a quello urlato, mirabilmente reso in statue di terracotta policroma con una forza ed una suggestione straordinaria. e non mi stanco mai di tornare.






lunedì 13 dicembre 2010

Bologna la dotta 1: i portici


Cosa sarebbe Bologna senza portici? Proteggono dal sole e dalla pioggia, in antichità erano spazio invaso da merci, bancarelle, mercanti improvvisati, maghi e ciarlatani. Adesso sono uno degli elementi chiave delle città emiliane. A Bologna al portico si aggiunge un significato devozionale e civico: il lungo portico che porta a San Luca. I portici di Bologna, sacri e profani, con i loro 38 km coperti sono stati dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'Umanità.


Bologna la grassa 1: Tortellini fra tradizione e leggenda

Bologna e Modena si contendono l'invenzione del tradizionale tortellino (da noi cappelletto) delle feste: attenzione si mangia in brodo!
Sull'origine esistono diverse leggende, legate alla particolare forma della pasta ripiena di quelli che erano in origine gli avanzi di carne della mensa dei nobili. Così si racconta di un cuoco affascinato dalla bellezza dell'ombelico di una gran dama, spiata di nascosto, o si scomoda addirittura della stessa Venere. A Bologna al Mercato di Mezzo e in giro per Bologna di trovano un po' ovunque i "Tortellini della nonna" fatti rigorosamente a mano da sapienti sfogline o azdore.

Da non perdere la video lezione di tortellino da Bologna con furore:

Bologna la dotta, Bologna la grassa


Bologna è città: luci natalizie, negozi, musica, gente per le strade, bancarelle natalizie, librerie, studenti in giro, shopping, palazzi antichi, incontri culturali, tutto questo e molto altro ancora.
E' piccoli tesori d'arte nascosti, che si offrono con generosità agli occhi di chi è curioso e sà guardare e ceracare.
E' una delle capitali della gastronomia italiana: la zona delle antiche botteghe medioevali alle spalle di Piazza Maggiore conserva il fascino dell'antico mercato di mezzo, e in cui ancora oggi hanno sede i negozi di alimentari di antica tradizione e grande qualità.  Una città ricca di cultura, antica sede universitaria e che vanta uno straordinario numero di teatri. Infuria la polemica studentesca, ma non solo.Vediamo alcune delle tante sfumature. 

Antica bottega

domenica 12 dicembre 2010

Il cicciolo d'oro

Oggi  Cicciolo d’oro a  Campagnola Emilia, una festa che rievoca l’antica tradizione della norcineria locale, ancora viva nelle campagne. Giovani e gente di città potranno vedere e capire come si producono i salumi, come dal maiale si arriva ai ciccioli ed agli altri prodotti. Star della giornata sarà il “supericciolo” da guinness, ciccioli in un’unica forma di 100 kg che sarà offerto a tutti i partecipanti. Nell’attesa, dalle ore 12, pranzo in piazza a base di polenta accompagnata da guanciale o sugo di salsiccia, polenta fritta, salsiccia e polenta arrosto, gnocco fritto e salumi. Una festa paesana, ricca di antichi sapori e tradizioni. Quest'anno sarà presente anche una delegazioni di giornalisti specializzati in alimentazione a ricordare che il cibo è cultura del terrirorio.

Ma cosa sono i ciccioli?



I ciccioli sono un prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso presente nel tessuto adiposo interno del maiale nella preparazione dello strutto.
Preparazione
Il grasso, separato dalla cotenna e fatto a dadini, è messo a cuocere a fuoco lento e costante, fino ad ebollizione, per non meno di tre ore, in paioli di rame o di acciaio, così da fondere la parte grassa e consentire l'evaporazione dell'acqua contenuta. Quando i pezzi di grasso hanno acquistato un colore biondo dorato vengono versati in un canovaccio, strizzati e infine aggiunti di aromi: garofano, cannella, , pepe, noce moscata e in dosi variabili a seconda del norcino.
La parte colata è lo strutto, la parte solida residua sono i ciccioli. La strizzatura può avvenire in torchietti in legno o acciaio oppure tra assi incernierate ad un lato; dopo la torchiatura i ciccioli possono essere lasciati in formella oppure sbriciolati a caldo. Si conservano tranquillamente fino a tre o quattro mesi.

Caratteristiche
I ciccioli sono un alimento ipercalorico che, nella tradizione contadina, rappresentava un ottimo pasto, in unione alla polenta. Ora si utilizzano soprattutto per accompagnare aperitivi ed antipasti. Sbriciolati rendono più gustose focacce, pane e polenta, in particolare in Irpinia viene fatta una pagnotta che nell'impasto contiene appunto i ciccioli, detta anche pizza pe re ffrittole.