mercoledì 15 febbraio 2012

Intervista a Elio Germano e Theo Teardo

Domenica 5 Febbraio ho incontrato  Elio Germano e Teho Teardo al Teatro Asioli di Correggio dove hanno presentato  Viaggio al termine della notte, concerto-spettacolo ispirato al romanzo di Louis-Ferdinand Céline. Theo Teardo è musicista, compositore, autore delle colonne sonore per il nuovo cinema d’autore ed il teatro. Ha scritto le musiche per Sorrentino, Vicari,  … Elio Germano è attore cinematografico di grande successo ( basti ricordare il premio a Cannes nel 2010 come miglior attore per “La nostra vita” di Daniele Lucchetti). Con loro sul palco la violoncellista Martina Bertoni. 

 
Come nasce  questo progetto?
Germano “Questo progetto nasce da un percorso. Ci siamo incontrati sul set del film di Daniele Vicari, “Il passato è una terra straniera”. Abbiamo lavorato ad una canzone che  è uscita da poco che si chiama “Stanotte cosa succederà”. Io faccio parte del gruppo rap “Bestierare” col quale suono e  scrivo le cose che canto.  Ci è stato proposto di fare una qualcosa insieme: un testo di letteratura da musicare. Il testo che spontaneamente piaceva a tutti e due è appunto “Viaggio al termine della notte” di Céline Di base c’è il trovarsi artisticamente e umanamente come persone simili. Abbiamo dei gusti in comune, ma  prima ancora un modo di lavorare simile che ci ha subito legato.”

 
Come mai questo testo?
Germano:“E’ un’opera molto profonda, molto densa, in cui c’è un percorso infinito con il lettore che non si stanca mai di affrontare questo testo: non è una storia, è un milione di punti di vista sull’essere umano, sulla vita e sulla morte .”

Qual è la particolarità di questo lavoro?
Germano: “E’ uno spettacolo più musicale che testuale. Anche le parole e la voce sono usate come suono:  parlo sopra alla mia voce registrata,  lavoro con due diversi microfoni. Le parti narrative sono poche. Le parole devono aprire un immaginario, un grande spazio di interpretazione per il pubblico; uno spettacolo più emotivo, evocativo che non narrativo. E’ proprio la musica a portare in una dimensione molto più forte di quella delle parole.”
 
La Sua musica attraversa mondi diversi:  cinema, teatro, arte: cosa resta uguale e cosa cambia?
Teardo: “La musica ha la possibilità di attraversare ambiti diversi. Uno degli aspetti della contemporaneità che mi intriga molto è questa possibilità di spostarsi in un altro ambito, in un’altra disciplina. Mi interessa la transdisciplinarietà. Il mio è un attraversamento sonoro, al cinema o a teatro è simile. Non è un percorso di commento o da accompagnamento, ma si tratta di stabilire un rapporto, un dialogo e questo contatto è un qualcosa che lega, è un parlarsi  è un modo per comunicare. Nella musica c’è proprio geneticamente una predisposizione particolare a questo. E’ uno scambio che porta dei cambiamenti. Cinema, teatro, musica  possono contagiarsi, e questo obbliga a riconsiderare mille altre varianti. Si rimette tutto in discussione e si ricomincia. E’ quello che mi intriga di più della musica

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