domenica 12 febbraio 2012

Intervista Vincenzo Pirrotta e Luigi Lo Cascio - parte 2

Prarte due dell'intervista : ovvero della lingua e della Sicilianità
 DICERIA DELL'UNTORE
Emerge una sicilianità forte : voi come vi ci rapportate?

Lo Cascio“In maniera molto semplice: sono cose che io considero già esistenti implicitamente in me. Io riconosco di sentirmi abbastanza a casa quando si sviluppano i ragionamenti così barocchi, c’è qualcosa che riconosco. E’ il piacere della lingua. Il piacere di sentire uscire queste parole, di sentirle risuonare mi dà il senso di una vicinanza e di una familiarità”

Pirrotta “Arrivare alla seduzione è una grande forza. In questo spettacolo ho la fortuna di poter essere molto spettatore.  Non sto quasi mai in camerino mi piace stare in quinta e ascoltare Luigi che dice, un piacere dire, ma anche  ascoltare è un grande privilegio.
C’è una contrapposizione degli opposti molto forte nello spettacolo che poggia  su una filosofia della vita siciliana, che attinge alla tragedia, a certe intuizioni di Pirandello. I personaggi non possono che parlare in questa maniera così vistosa quasi sfiorando l‘enfasi proprio perché sono vicinissimi alla morte ed è proprio la vicinanza del graffio della morte che determina la perfezione della ricerca delle parole. In particolari circostanze se non si tace è bene dire le cose in una maniera che è  vicina al canto piuttosto che alla lingua della comunicazione." 
"Il romanzo si svolge nel palermitano, una terra carica di evocazioni, e ci sono delle cose che io ho  riscritto perché nel romanzo non compaiono: nel percorso che il protagonista fa insieme a Marta dalla città verso la campagna e poi verso il mare incontra una Sicilia piena di terra,  che continuamente, quasi come un sortilegio, porta verso un mondo metafisico. Bufalino ha evocato degli incontri, io li ho messi nella scena, con una lingua che non si distaccasse dalla sua, ma che avesse dentro questo colore della terra, della carne, del sangue, della rabbia che nel popolo palermitano c’è sempre."

Nessun commento:

Posta un commento