sabato 3 dicembre 2011

Il nipote di Rameau con Silvio Orlando

Segnalo prossimo spettacolo al Teatro Asioli Correggio

martedì 6 – mercoledì 7 dicembre 2011
SILVIO ORLANDO
in
IL NIPOTE DI RAMEAU
di Denis Diderot
adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando
e con
Amerigo Fontani
Maria Laura Rondanini

Musiche dal vivo al clavicembalo Simone Gullì
scene Giancarlo Basili
costumi Giovanna Buzzi

regia Silvio Orlando
 
Silvio Orlando è protagonista e regista de Il nipote di Rameau di Denis Diderot, in scena martedì 6 e mercoledì 7 dicembre  (ore 21) al Teatro Asioli di Correggio.
Il testo - uno dei più divertenti e brillanti del Settecento francese, scritto in forma di dialogo satirico - è una conversazione di finzione tra un “io” e un “lui”; tra l’autore Denis Diderot, e Jean-François Rameau, nipote del famoso musicista Jean-Philippe Rameau.
Il nipote di Rameau è un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione, che si degrada per far divertire i ricchi borghesi che lo mantengono; è un adulatore esperto, seduttore intelligente, musicista fallito, miserabile di grande talento e dal pensiero lucido nel difendere e disprezzare se stesso e il genere umano in generale. Il suo è l'elogio della finzione, che diviene così smascheramento dell'ipocrisia, del servilismo, dell'egoismo dell’intera società. Diderot, fautore al contrario di una condotta di vita etica e coerente, è affascinato da questo “strano miscuglio di altezza e bassezza” e si lascia sedurre dalla capacità del “nipote” di dedicarsi, senza alcuna vergogna, ai propri impulsi più meschini e dalla sua onestà nel confessarli. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica, Rameau riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Come dice Orlando, che ha curato assieme ad Edoardo Erba l’adattamento del testo, “il nipote di Rameau è un archetipo che si mantiene vivo nei secoli, è il perfetto servo cortigiano che non ha il problema di non vendersi, ma solo di trovare chi se lo compra. Il confronto con la situazione italiana degli ultimi vent’anni è inevitabile, non so dire se è il testo che è attuale o è la realtà che è regredita di secoli. Per questo nell’adattamento non si è attualizzato il testo: il passaggio all’oggi è evidentissimo e diretto”.
In scena con Orlando sono Amerigo Fontani nei panni di Diderot e Maria Laura Antonini nel ruolo della cameriera. Le musiche dal vivo sono eseguite al clavicembalo da Simone Gullì.

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