venerdì 16 settembre 2011

Festival Letteratura Mantova : attualità



Si è respirata poesia, ma anche musica, storia e letteratura nel nobile scenario di Palazzo Aldegatti grazie al protagonista Rade Serbedzija, artista poliedrico, noto attore della ex Jugoslavia, cantautore e poeta.
"Non c'è nessuno veramente innocente, specialmente in una guerra", ha commentato a proposito della guerra civile che nei primi anni Novanta ha sconvolto il suo Paese e la sua vita. Con la speranza negli occhi e il dolore nel cuore, ha narrato al giornalista Piero Dorfles, padrino dell'evento, le vicissitudini di una vita trascorsa tra un Paese ed un altro, senza sentirsi mai parte di una nazione. "Sarò sempre orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata", ha commentato. Il tema dell'evento? L'identità di un individuo, quella confusa di un attore e quella che Rade sta ancora cercando. "Mi piace tantissimo questa mia posizione di essere straniero nel mondo". Ognuno di noi è alla ricerca della propria identità, ma siamo sicuri di averla davvero trovata, o siamo anche noi stranieri nel mondo?

Sensazioni
La vecchia Europa non si aspettava la primavera araba e si rifugia nelle guerre dietro casa, in cui le etnie si massacrano nella stessa patria. Serpeggia un po' la sensazione che la democratica Europa si trovi in imbarazzo di fronte all'Africa che non manda a morte i suoi dittatori ma li processa rispettabilmente come è successo con Mubarak in Egitto. Di fronte al coraggio di intere popolazioni che si uniscono, cose che a noi pare così difficile, eccoci un po' rifugiati alla ricerca dell'individuo e della sua identità.  Ormai ci è più facile ragionare da singoli individui che non da comunità.

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