martedì 21 dicembre 2010

"Personaggi" con Antonio Albanese

Tutto esaurito e coda al botteghino al Teatro Asioli di Correggio Sabato scorso per lo spettacolo “Personaggi” con Antonio Albanese. Un pubblico trasversale, di tutte le età, informale e allegro ha preso possesso del teatro. Sul palco i personaggi che tutti conosciamo e amiamo, una sorta di spaccato della società italiana, concentrato e portato all’estremo. Si ride ed in parte ci si riconosce. I testi sono scritti in collaborazione con Michele Serra ed un team che da 20 anni lavora insieme a costruire personaggi, battute, ad osservare la realtà, nei suoi dettagli ironici e surreali. Si parte con l’Ottimista, professionista moderno, sereno e contemporaneo, a cui basta una valigia sospetta per andare in crisi. Segue il Ministro della Paura, perché senza paura non si vive, la paura è ordine, cardine di ogni società. Alex Drastico, immigrato al Nord, lungo braccio del malavitoso Don Antonio. E’ poi il turno di Perego, prototipo dell’imprenditore lombardo che nella vita ha sempre solo lavorato, che vede la fine dell’epopea del lavoro ed è pronto a vendere tutto ai cinesi per poi rimanere con il grande dolore della noia. Il clou è il comizio di Cetto La Qualunque con il suo slogan “I have no dreams but I like pilu”. Si interrompe Albanese e spiega che si vergogna di questo personaggio. Racconta al pubblico come è nato 6 anni fa, seguendo oltre trenta comizi in piccoli paesi, dove la politica dà il suo peggio, raccogliendo strafalcioni, offese contro gli avversari e contro la morale comune. All’inizio pensava che il personaggio fosse troppo forte ma, rispetto alla  politica attuale, è diventato quasi un moderato, un ciellino. Al puro Epifanio il compito di portare in scena la critica più diretta al sistema, il bisogno di grandi sogni. Albanese regala nel finale l’unico dei suoi personaggi nato fra Bologna e il Vinitaly, e non a Milano, il Sommelier: che ha fatto della degustazione una sorta di rito-danza. I ritmi comici sono serrati, sul palco attore e luci; pochi elementi servono a caratterizzare il personaggio che il pubblico riconosce immediatamente fra risate e applausi. Come spesso accade la satira è quella che meglio fotografa i mali e vizi del paese.

(spettacolo visto il 18/12)

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