venerdì 24 dicembre 2010

T4 vite indegne di essere vissute: il nuovo spettacolo di Marco Paolini

Martedì 20 Dicembre un regalo di Natale anticipato per Suzzara, lo spettacolo “T4 vite indegne di essere vissute” di Marco Paolini. Uno spettacolo nuovo, uno “studio per un racconto”, come lui lo definisce, in cui si parla della nascita e del boom dell’eugenetica, scienza che si propone di migliorare la razza umana, fra la Belle Epoque e la Germania del Terzo Reich. E’ la storia di idee che velocemente si rafforzano, perché la Germania non solo aveva perso la guerra, ma erano morti gli eroi, lasciando in vita i deboli che, senza più selezione naturale, rischiavano di segnare irrimediabilmente il futuro e le sorti della razza tedesca: da qui l’ossessione di “pulire il sangue”. La Germania non fu però l’unica, la sterilizzazione forzata dei portatori di caratteri indesiderati si diffuse un po’ ovunque, primi fra tutti gli Stati Uniti. Idee che acquistarono forza quando, con la crisi del ’29, i costi della sanità diventarono una zavorra pesante per il Paese. Parve lecito, razionale, a volte addirittura umano liberarsi di storpi, malformati, scemi, matti, insomma tutti i “diversi “ e gli “inutili” per la società. La Germania creò una struttura perfetta per gestire la questione, che di fatto coinvolse medici di famiglia, ostetriche, medici di manicomi civili e religiosi. Si carpì la fiducia dei familiari, legati ad un’idea di medicina che cura, per liberarsi dei diversi silenziosamente e lontano dagli occhi. Qui un altro orrore: su questo “materiale” si fecero esperimenti  che  da un lato portarono ad approfondire le tecniche per lo sterminio di massa che furono poi allargate ad altre categorie, dall’altro alla sperimentazione di tecniche e vaccini che portarono la medicina tedesca a livelli di eccellenza nel mondo. Il progetto venne ufficialmente chiuso nel ’41, quando diventò impossibile continuare a nascondere quello che accadeva all’opinione pubblica contraria, ma di fatto rimase operante con morti documentate anche dopo la fine della guerra. Oltre 300.000 persone furono uccise in questo modo. Medici, infermieri, autisti, fuochisti tutti furono processati. Le condanne furono lievi, come se si trattasse di vite di minor valore, ma anche a  testimoniare quanto l’eugenetica fosse largamente condivisa.
E’ una storia spesso considerata “minore” e gestita con imbarazzo, poco conosciuta. Ne è stata tratta una drammaturgia che scuote e solleva interrogativi civili, etici e morali. Centrale è la riflessione sull’importanza  dello spirito critico, tema su cui Paolini torna spesso. Non è più possibile distinguere fra buoni e cattivi, anche la migliore medicina ha creato mostri: tanta scienza e troppo poca coscienza. Occorre ogni volta mettere tutto in discussione e vedere di cosa fidarsi. Soprattutto quando le idee hanno le gambe lunghe e la maggioranza le condivide, diventano giuste con grande facilità, per cui occorre interrogarsi. Marco Paolini fa da traghettatore fra le pieghe della storia, raccoglie documenti e riflessioni, racconta per due ore senza fermarsi, porta il peso delle cose e delle parole.
Un’ottima partenza per il micro programma teatrale “Tre storie” promosso dal sindaco Weiner Melli in controtendenza ai tagli alla cultura e con la collaborazione di Arci. L’”Auditorium Parco delle Querce” era pienissimo per il ritorno del teatro a Suzzara. Presente anche  LA7, che sta già pensando di proporre il nuovo spettacolo in televisione.

foto Tommaso Savoia


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