giovedì 21 aprile 2011

Giuliana Musso : intervista parte 1

Parliamo con Giuliana Musso, attrice e autrice teatrale, che al Teatro Herberia di Rubiera ha proposto in anteprima uno studio in forma di lettura del suo prossimo spettacolo “La città ha fondamenta sopra un misfatto” tratto da “Medea.Voci” di Christa Wolf.


Com’è nata l’idea di questo progetto?
“I miei tre lavori precedenti “Nati in casa”, “Sex Machine”, “Tanti saluti” formano una sorta di trilogia della vita. Si è concluso un percorso e questo spettacolo ne apre uno nuovo, in cui analizzo le scelte di morte che la nostra società ha fatto. E’ un viaggio alle origini della distruttività umana e qui si innesta uno sguardo di genere: maschile e femminile.  Infatti c’è una differenza sostanziale, spesso sottovalutata, legata al genere che è fondamentale nell’analisi della distruttività umana. Il mito di Medea è la congiunzione che lega l’espulsione della donna dai ruoli guida  e la distruttività di una società guidata esclusivamente dal pensiero maschile.”

Lo spettacolo è una rivisitazione del mito di Medea?
“Il nucleo dello spettacolo nasce da un mio percorso di studio sulla distruttività nella società. Il testo di Christa Wolf riscrive il mito di Medea e include aspetti essenziali, prima fra tutte l’invenzione di Euripide dell’uccisione dei figli da parte della madre. La Wolf va con precisione alle radici storiche e scientifiche del al mito e riabilita la figura di Medea, restituendo una figura di sapiente, guaritrice, proveniente da una società matrifocale e arriva a riflessioni molto diverse da quelle a cui il mito ha abituato”.

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