sabato 2 aprile 2011

Invisibile : recensione


In scena a Correggio Domenica 27 Marzo “Invisibile”, uno spettacolo che, con pochissime parole, riesce a raccontare molto, con delicatezza, ironia, poesia. Sul palco del Teatro Asioli cinque giovani attori-performer: Piergiorgio Milano, Fabio Nicolini, Roberto Sblattero, Fratesco Sgrò e la reggiana Elena Burani che formano il collettivo 320Chili, dalla somma dei rispettivi pesi. Si sono incontrati alla Scuola di Circo Flic di Torino, esperienza che hanno poi contaminato con la danza e la recitazione. Raccontano con un linguaggio che è tutto corpo,  danza, gesto, nuovo circo, teatro e che attinge anche al cinema muto. Lo spettacolo mescola temi ed elementi, parla di disagio e follia, e contemporaneamente anche della difficoltà della cosiddetta normalità, in cui ciascuno difende un suo piccolo mondo e diventa sempre più difficile aprirsi all’altro; la difficoltà nel passare dalla solitudine all’incontro, l’interazione sempre più con le cose e con gli oggetti, il problema della percezione di sé, dello specchiarsi nell’altro, un’interazione che è gioco, corpo, movimento, acrobazia, danza. La parola non c’è, l’interazione è quasi tutta fisica, con costruzioni che sembrano casuali, giocose ed infantili e che poi, sempre per caso, sembrano diventare danza, in un disordine che diventa, per un attimo ordine. Emoziona, nelle pause della musica, il rumore del respiro e dei corpi. Tanti i temi: inclusione, esclusione, possesso, normalità e follia che ruotano intorno alla difficoltà di farsi accettare in un abbraccio.

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