domenica 29 gennaio 2012

Tiziano Ghidorsi: mostra a Correggio


(foto di Tiziano Ghidorsi)


L’inaugurazione della mostra “Altra Scena” del fotografo Tiziano Ghidorsi sabato 28 Gennaio al Teatro Asioli di Correggio è stata una vera e propria festa, con tanto pubblico ed autorità presenti.
Le fotografie sfilano lungo le pareti del ridotto, quasi un controcanto agli affreschi delle sale. Sul lungo tavolo in legno, al centro della sala, altre immagini da toccare, scorrere, che passano di mano in mano fra sguardi attenti, curiosi e tanto parlare di passioni: fotografia, teatro, musica, danza.
Sono fotografie che evocano un mondo. Ogni immagine, magica ed evanescente, richiama storie e narrazioni, comunica ed emoziona: in silenzio spiega molto di ciò che è il teatro.
La mostra è un vero e proprio regalo agli assidui frequentatori del Teatro Asioli in occasione dei dieci anni di ripresa delle attività dopo l’interruzione causata dal terremoto del 1996 e dai successivi lavori di restauro. Raccoglie immagini delle tre ultime stagioni del teatro: è bello ripercorrerle, spettacolo dopo spettacolo. Ogni fotografia è un punto di partenza di un viaggio della memoria. Piccole magie che riescono bene alle immagini romantiche e ricche di suggestioni di Tiziano Ghidorsi. Un percorso poetico e intimo: luci e ombre, un’attenzione forte alle forme, alla plasticità dei corpi, ma anche tanta poesia, all’essere umano dietro alla maschera, dietro all’attore.
Fotografie che assumono senso,  valore artistico e bellezza autonomi e diventano esse stesse arte.
 

Chiediamo a Ghidorsi di spiegarci la magia di questo lavoro fatto in punta di piedi, sempre nascosto e invisibile negli angoli più sconosciuti dell’Asioli:

Cosa la appassiona maggiormente della fotografia di scena?
”Ritengo che l’essenza della fotografia di Teatro sia riuscire a cogliere attimi, sfumature, atteggiamenti che il pubblico non riesce sempre a percepire durante lo spettacolo perché affascinato dall'evento, dalle musiche, dall'intensità dei dialoghi, dalla drammaticità della scena. Credo e vorrei far percepire che dall'Arte dello spettacolo si può ricavare altra Arte, fissandola in uno scatto fotografico. Poi sta a me riuscire a trasmettere l'intensità dello spettacolo con le mie fotografie, mostrare agli altri le sensazioni che mi ha provocato. Trovate nella mostra molte fotografie in bianco e nero: questa tecnica credo possa rafforzare la drammaticità della scena.
La fotografia di reportage è molto simile alla fotografia di spettacolo, tutte e due necessitano di colpo d'occhio e di velocità nell'esecuzione perché una frazione di secondo prima o dopo sarebbe o troppo presto o troppo tardi. Del resto ritengo che la strada sia una scena continua però di vita.”

Quali sono  invece le difficoltà ?
”La fotografia di spettacolo presenta molte difficoltà dal punto di vista tecnico: la prima, la più evidente, è la mancanza di luce, la seconda è non potersi muovere liberamente, la terza cogliere l'attimo esatto e quindi occorre una buona dose di intuito supportata da una buona preparazione sullo spettacolo che stai fotografando.”

La mostra rimarrà aperta fino al 31 Marzo e  si può visitare sabato e  domenica pomeriggio - dalle 16 alle 19 - e nei giorni di spettacolo.

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