lunedì 13 giugno 2011

Biennale e mondanità

La sera Venezia si è popolata di abiti da sera: grande evento alla Peggy Guggeheim Collection organizzato con la Fondazione Golinelli di Bologna per promuovere workshop sul rapporto fra arte e scienza. Al party, elegante e molto internazionale, tante presenze  fra giornalisti, collezionisti e creatori di musei come la Signora Elena Pecci, anche Alessandro Bergonzoni, Achille Bonito Oliva, Luigi Ontani, Alessandro Cecchi Paone, Ludovico Pratesi, Massimo D'Agostino.

Altro palazzo, altro party: alla Fondazione Prada a Cà Corner della Regina il mondo dell'arte si incontra e si mescola con quello della moda. Oltre 1200 persone sono intervenute al cocktail di inaugurazione, mentre selezionatissimi sono stati gli invitati alla cena privata di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada Per una sera alla stessa cena si sono incontrati: Larry Gagosian e Francois Pinault, Carla Sozzani e Anna Wintour, Gillo Dorfles e Jeff Koons, Curtney Love, Germano Celant, Francesco Bonami, Maurizio Cattelan, Anish Kapoor, Rem Koolhaas.



Ma ciò che non può la mondanità può l'arte: la notte veneziana si è colorata delle bellissime luci della mostra di Marco Lodola che dalle vetrate della Cà d’Oro hanno trasformato il paesaggio notturno del Canal Grande.
Si affacciano dalle celebri logge del palazzo le sculture luminose dell’artista: coppie danzanti, abbracciate, felici, spensierate, belle, giovani. Silhouette ritagliate da un immaginario pop e fumettistico, creature di un mondo festoso fatto di luci e colori care al repertorio dell’artista “ elettricista”, come Lodola ama definirsi.
Con il progetto veneziano Marco Lodola aggiunge un ulteriore tassello al suo vasto excursus creativo cominciato negli anni ’80 con la partecipazione al movimento del Nuovo Futurismo, di cui è tra i fondatori. Di ispirazione futurista la giocosa spettacolarità che da sempre contraddistingue le sue opere d’arte. Lodola si rivolge allo stesso pubblico del cinema, della televisione, della pubblicità e della musica, ricercando la contaminazione con le diverse discipline artistiche. Ne trae ogni volta nuovi impulsi e stimoli creativi, cercando di adeguare tempi e modi dell’arte a quelli della vita contemporanea.
 

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