domenica 26 giugno 2011

Le ILLUMInazioni di Luigi Ghirri

Fra gli artisti selezionati per la 54. Mostra Internazionale d’Arte a Venezia “ILLUMInazioni” curata da Bice Curiger c’è il fotografo scandianese Luigi Ghirri (1943-1992). 24 immagini si susseguono al Padiglione Centrale ai Giardini, in cui la fotografia gioca con la realtà e con l’osservatore in una provocazione che porta ad interrogarsi su cosa sia reale. Scatti che lasciano il dubbio fra casualità e immagine costruita, fra natura e paesaggio umanizzato; paradossi che a volte si rivelano dei veri e propri cortocircuiti. Fotografie sospese, a tratti metafisiche, che incantano: è  uno sguardo che indaga i luoghi comuni, ciò che spesso etichettiamo velocemente come “già visto”. Invece le immagini di Ghirri obbligano a guardare con attenzione, ed ecco che le cose mostrano una loro nascosta e inaspettata poetica. Riescono a cambiare il modo di vedere il mondo che ci sta intorno. Un lavoro spesso in bilico fra arte concettuale e metafisica, ma con una vena di ironia dadaista. Guardando le immagini tornano alla mente alcune frasi, tratte da “Lezioni di fotografia” (Quodlibet Edizioni), in cui lo stesso Ghirri spiega l’essenza del suo lavoro: “Tra quello che si vede nella realtà e ciò che appare in una fotografia c'è sempre, dunque, uno scarto (…) La fotografia, come la scrittura, ha una sua ambiguità, un suo lessico, una sua logica interna, un suo ritmo, tutti valori che non appartengono a una fotocopia”. L’amico Gianni Celati aggiunge: “Tutti i tipi di foto costituivano per Luigi un alfabeto (…). A Reggio Emilia Luigi non insegnava la foto come arte separata dal resto, ma come appartenente a un alfabeto dove si collegano varie abitudini del vedere, e in cui riconosciamo un mondo abitabile.
Una lezione partita da Reggio che è patrimonio di tutti.

Foto di Luigi Ghirri

Nessun commento:

Posta un commento