mercoledì 8 giugno 2011

Elogio del dubbio - Punta della Dogana


La Fondazione Pinault mostra le anime diverse della sua collezione di arte contemporanea nelle sue due sedi veneziane. A Punta della Dogana, la mostra “Elogio del dubbio” presenta un rapporto introspettivo e di denuncia delle brutture del nostro tempo, una visone in bilico fra la freddezza minimale di Donald Judd e le pulsioni violente dell’arte “alla Paul Mc Carthy”. Forti le 9 sculture di marmo di  Cattelan, mentre Chen Zhen con le sue casette di candele èdi "Un village sans frontieres" è l'unica nota poetica in mostra. Un tripudio di opere di Jeff Koons (che per me continua a non avere un perchè, è alla Fondazione Prada la sua opera in assoluto più kitch). Odio il bambino con la rana di Charles Ray, che per i turisti stranieri è già diventato un simbolo veneziano e italiano al pari del David fiorentino (ahi noi). Forte fino a diventare ripugnante "Taxidermy" di Adel Abdessemed, composizione di animali morti dallo sguardo vitreo. Una visone cupa ed inquietante dell'arte contemporanea.  Grandi istallazioni che possono essere ospitate esclusivamente in un museo, quasi a voler consacrare artisti su cui, tutto sommato, il tempo deve ancora esprimere un giudizio definitivo. Bellissima la restituzione di Punta della Dogana come luogo pubblico della città. la mostra prosegue fino al 31 Dicembre.


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