sabato 13 novembre 2010

Drammaturgie: classico vs. contemporaneo

Uscita da "La Locandiera", commedia raffinata e curatissima nei dettagli, eppure qualcosa non mi torna.
All'inizo non capisco, poi ci arrivo: è il "perfetto meccanismo ad orologieria".

E' uno spettacolo in cui, nel finale, ogni cosa torna al suo posto, tutto ha una sua collocazione precisa: è una sorta di grande cerchio che si chiude. Una risoluzione che non  lascia dubbi o situazioni sospese.

Anche l'elemento di rottura, di sovversione sociale,  una popolana che fa innamorare di sè nobile e cavalieri, si chiude con un finale che riconferma i valori tradizionali. Lo stesso valore "nuovo" e borghese dell'interesse di bottega finisce per essere la giustificazione principale dello status quo.

Sarà pessimismo, sarà contemporaneità, ma qualcosa  stona; è piacevole, ben fatta, intrattiene ma  non sembra più reale. Proprio questa distanza fra un sistema di valori certo ed una società di forte incertezza avverto il passare del tempo.

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