mercoledì 16 febbraio 2011

“Il Catalogo” : in scena incomunicabilità e solitudine




Martedì 8 Febbraio è andata in scena al Teatro Asioli a Correggio”Il Catalogo” di Jane Claude Carrier con Ennio Fantastichini ed Isabella Ferrari. Una commedia dolce amara con una doppia lettura e una buona dose di ambiguità.
Jean Jacques  preciso, maniacale, single di mezza età, ha la sua vita perfettamente organizzata fra lavoro, mondanità e donne diverse, rapporti superficiali che ricorda grazie ad una sorta di catalogo che sopperisce alla sua scarsa memoria. A metter confusione nel suo ordine arriva Suzanne, una giovane donna, accento forte dell’Est Europa, disordinata ed eccentrica, alla ricerca di un misterioso signor Ferrand; stanca e senza un posto in cui andare, si istalla a forza nel monolocale e nella vita di Jean Jacques che preso dai suoi ritmi non ha nemmeno il tempo per scacciarla. E’ una sorta di scontro-incontro fra due solitudini, che fra malintesi, paure, bugie e verità non riescono a sfuggire all’incomunicabilità o è un’astuta messa in scena per impossessarsi dell’appartamento? Mentre all’inizio Jean Jacques prova a cacciarla, già il giorno dopo si scopre innamorato, le impedisce di andarsene e propone di sposarla, per poi passare ad una possessività  estrema. Virate troppo rapide che se da un lato sottolineano l’isteria dei e la fragilità dei rapporti, dall’altro danno un’impronta surreale e fortemente ironica al tutto. 
Lo spettacolo è un insieme di interrogativi e riflessioni sui rapporti fra uomini e donne, sempre più soli, che vogliono ciò che non hanno e lo sfuggono quando lo hanno ottenuto.
La risposta giusta spesso è la meno scontata: il seduttore è Jean Jacques con le sue 135 donne o la goffa Suzanne che con ambiguità riesce ad ottenerne casa e cuore? Eppure anche lei rimane ingarbugliata nella sua stessa trama e nelle sue invenzioni.
Il palcoscenico è invaso dal terzo personaggio: la casa, in scena va in fatti un vero e proprio triangolo, in cui il monolocale è l’oggetto del desiderio di Suzanne. Una sorta di barattolo di vetro dalle pareti trasparenti da cui il pubblico segue ogni mossa. Risulta funzionale la caratterizzazione Est Europea di questa versione italiana che rendere ancora più stridente la differenza fra i due personaggi. Isabella Ferrari mostra di prediligere le caratterizzazioni forti, scelta che in “Due partite” di Cristina Comenicini l’ha portata al Premio Flaiano. 

(spettacolo visto l'8 Febbraio)

Nessun commento:

Posta un commento