domenica 13 marzo 2011

Gianmaria Testa: intervista 1


Sul palco un musicista e un attore : come scatta la relazione?
“E’ stato uno dei crucci all’inizio, Giuseppe e io volevamo fare qualcosa insieme, abbiano chiesto ad Andrea Bajani di scrivere questo monologo, avendo letto il suo libro  “Cordiali saluti” sul tema del lavoro. Lui ha cominciato a scrivere ed io mi sono visto spessissimo con lui a Torino: andavo avanti un po’, scrivevo una canzone, insomma ci influenzavamo a vicenda. Però rimaneva  questo problema della relazione che hanno risolto Giuseppe ed il regista Alfonso Santagata, non saprei tradurlo in parole, ho l’impressione ogni volta che tutto si svolga in modo naturale. La mia è una presenza quasi metafisica all’inizio, poi diventa solidale e alla fine siamo proprio noi due senza che io abbia fatto un gran che: lì è anche la bravura di Battiston che è un grandissimo attore”

Quindi voi eravate amici già prima?
“Noi ci siamo conosciuti nella sacrestia di una chiesa. Nella periferia di Bari c’è una chiesa con un prete “d’assalto” che organizza spettacoli: io ero lì per un concerto con Erri de Luca e Giuseppe aveva fatto lo spettacolo il giorno prima e aveva deciso di fermarsi per vedere il nostro. Ci siamo conosciuti ed è stata una fratellanza immediata. E lì ci siamo detti che avremmo fatto una cosa insieme e questo è il risultato.”

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