mercoledì 16 marzo 2011

Matrimonio d’inverno: lo straordinario della vita ordinaria per 20 spettatori soltanto.

Paola Berselli e Stefano Pasquini, fondatori del Teatro delle Ariette, portano in scena a Modena al Teatro delle Passioni 20 anni della loro storia, passati a coltivare i campi, crescere gli animali e fare teatro nel podere delle Ariette sulle colline bolognesi. Hanno scelto di farlo nel modo più naturale  della nostra tradizione, considerando il pubblico come un ospite e raccontando la storia mentre si fa da mangiare e si condivide il pasto, il modo più antico e intimo di scambiare memorie, storie, emozioni. Un teatro, il loro, che è linguaggio naturale, che fa parte della vita. Un teatro genuino e delicato, che porta urgenze e sentimenti autentici. Loro creano, producono e portano in tournèe i loro spettacoli.

Hanno anche ideato un modo diverso di fare teatro, fuori dal circuito tradizionale, con il progetto teatro nelle case, che ha portato compagnie ad esibirsi nelle case (ma anche nei forni!) dei piccoli centri delle colline bolognesi.
“Matrimonio d’inverno” è per 20 persone a serata. Gli ospiti, non ci sente pubblico in questo caso, sono accompagnati in una sala in cui è allestita una grande cucina, illuminata solo da candele. Ci si siede intorno ad un tavolo e si assiste ala rito della chiusura dei cappelletti, un rito eseguito in silenzio. Poi Paola comincia a leggere, intervallata a tratti da Stefano, il diario della vita alle Ariette nell’inverno 2008-2009, dopo 20 anni di vita insieme. Una vita semplice e dura, scelta per avere il tempo e la consapevolezza delle cose vere, del ciclo della vita e del cibo, una scelta che è stata un po’ una rinascita. E’un teatro intimo e famigliare, che racconta pezzi di vita, pensieri, progetti, sentimenti, incontri, la morte. Come spiega Stefano “Questo diario l’ho riletto molte volte. L’ho tagliato, tagliato e ancora tagliato. Eppure ogni volta, leggendolo, mi stupisco di quanto sia straordinaria la vita ordinaria”. E’ la condivisione di un frammento di vita, un momento di incontro vero che culmina con il racconto del matrimonio di Paola e Stefano. Nel frattempo procede il lavoro di cucina. Viene servita, sempre con un rito silenzioso di offerta e ospitalità, un pranzo di nozze, con il menù della tradizione e della festa, che apre al dialogo e alla convivialità sulla scia della memoria. Un’autenticità e una semplicità che hanno il potere di trasmettere una grande emozione. Repliche fino al 23 Marzo, da non perdere.

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