giovedì 3 marzo 2011

"Le bugie con le gambe lunghe" va in scena il mondo di Eduardo


 


Dopo tante commedie moderne che vogliono far ridere e pensare, senza convincere pienamente, finalmente uno spettacolo che funziona splendidamente su entrambi i fronti: “Le bugie con le gambe lunghe”, portato in scena dalla Compagnia Luca De Filippo al Teatro Asioli di Correggio.
La commedia, scritta da Eduardo alla fine del 1946, parla del rapporto fra realtà e menzogna, critica la società e la sua ipocrisia. Il tutto è stemperato da una comicità irresistibile, anche se amara, e costruita con perfezione di tempi e battute. Forte è l’affinità con Pirandello nella costruzione di un mondo di bugie grottesche che  si fanno fondamento della realtà.
Il protagonista, Libero Incoronato, conduce una vita modesta e dignitosa con la sorella Costanza in un condominio popolare. Crede che la guerra abbia eliminato le finzioni e le ipocrisie. E’ innamorato di Graziella, ex prostituta, legame che non vuole ufficializzare poiché  manderebbe a monte il matrimonio di sua sorella con l'anziano Signor Peretti, ricco ma avaro, che invece vuole sposarsi per avere in casa "la più fedele delle serve".
Libero viene coinvolto nelle vicende di una coppia, Benedetto e Olga. Il marito durante la guerra ha vissuto a Grosseto, dove è riuscito ad aprire due cinema che gli rendono bene ma la moglie non vuole raggiungerlo. In realtà Benedetto ha messo incinta una ragazza e la moglie ha avuto una relazione con un capitano americano che l'ha abbandonata e da cui attende un bambino. Alla fine si trova un compromesso: Benedetto accetterà il figlio come suo e sistema  la ragazza che ha messo incinta con un dipendente.
L’apice della menzogna  si raggiunge durante la festa del  battesimo del figlio di Olga, durante la quale Benedetto dichiara che il figlio è suo. Libero si piega al meccanismo, spiega al bambino che per trovarsi bene al mondo occorre “mettere l’asino dove vuole il padrone”. Si arrende, e, in una sorta di amara rivincita, utilizza anche lui la menzogna per avere libertà: racconta di stare per sposare una ricca aristocratica, presentando loro Graziella che, grazie alla bugia, viene accettata.
Libero è un protagonista anomalo: l’azione si muove intorno e lui è al centro, ma è una  sorta di spettatore o testimone di ciò che accade. Il suo essere sempre un po’ sfasato rispetto all’evolvere delle bugie che lo circondano innesca il meccanismo di una comicità amara.  Paradossalmente l’unico personaggio sincero e coerente fino in fondo è Graziella che, con il suo passato, non si pone il problema di fingere ed è libera dal meccanismo della “rispettabilità”. La commedia sembra indicare che i veri valori sono da cercare lontano dal mondo della borghesia, in quel mondo popolare caro ad Eduardo. Nella commedia c’è il “rito” dei gesti quotidiani e popolari , la sala da pranzo come alternativa al salotto borghese, la parlata popolare che diventa un vero e proprio linguaggio teatrale che, mescolando napoletano ed italiano, aggiunge energia ed ironia ai dialoghi, specie quando si fanno più serrati.
L’ottimo lavoro di squadra della compagnia riesce a trasmettere un mondo. Strepitoso Luca De Filippo nel ruolo del protagonista, vulcanica Anna Fiorelli,  mentre le “sceneggiate” dal gusto d’avanspettacolo di Carolina Rosi scatenano risate ed applausi. Bellissimi i  fondali fotografici di architetture-alveari urbani di Giacomo Costa che fanno da sfondo alle scene di Gianmaurizio Fercioni .
Come spiegò Eduardo in un intervista a Sergio Romano,  le bugie con le gambe lunghe sono quelle ''che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società”.

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